Roma, 27 marzo 2020 (Agonb) – I ricercatori dell’Università di Southampton hanno studiato in che modo i nuovi trattamenti con inibitori del checkpoint per il cancro possono attivare la tubercolosi in alcuni pazienti. Le terapie immunitarie per il cancro trasformano il trattamento attivando le cellule immunitarie del corpo: sorprendentemente, l’attivazione immunitaria con inibitori del checkpoint a volte può portare a una forma di tubercolosi rapidamente progressiva.
I ricercatori hanno descritto uno dei primi casi di tubercolosi associata all’immunoterapia nel dicembre 2018 nell’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, e con il tempo si sono accumulate segnalazioni di casi simili. Per comprenderne di più è stato utilizzato un modello di coltura cellulare tridimensionale per misurare l’effetto degli inibitori del checkpoint sulla capacità del sistema immunitario di controllare i batteri che causano la tubercolosi. I risultati, riportati su eLife, dimostrano che l’aggiunta di un inibitore del checkpoint immunitario, anti-PD1, ha portato a un’eccessiva risposta immunitaria, che ha effettivamente aumentato la crescita dei batteri. Il gruppo mira ora a istituire un registro nazionale per acquisire la vera incidenza di questo fenomeno. (Agonb) Cdm 11:00.