Roma, 29 febbraio 2020 (Agonb) – Anche i turisti potrebbero contribuire a mettere a rischio la vita dei gorilla. Secondo uno studio dei ricercatori dell’Università dell’Ohio in collaborazione con ricercatori ugandesi i contatti troppo ravvicinati tra turisti e primati possono, trasmettendo malattie, minare la vita degli animali, soprattutto arrecando danni all’apparato respiratorio. Analizzando i dati delle popolazioni di gorilla di montagna in Uganda, nel Parco Nazionale della Foresta Impenetrabile di Bwindi, è emerso che gli animali possono infatti risultare sensibili a malattie infettive trasmesse dall’uomo che possono causare, fino al 20% dei casi di trasmissione, anche la morte dei gorilla contagiati. Nel parco ci sono regole da rispettare: gruppi di otto turisti al massimo non possono avvicinarsi a più di sette metri dai gorilla, ma spesso questa regola viene ignorata. Nello studio pubblicato su Frontiers in Public Health emerge infatti che in 53 escursioni turistiche la regola della distanza è stata violata in oltre il 98% dei casi. «Ciò indica un crescente modello di rischio che è motivo di preoccupazione per sostenere a lungo termine il turismo di osservazione dei gorilla. Serve un’azione per limitare i rischi di malattia causati dai turisti che visitano i gorilla di montagna» chiosano gli esperti. (Agonb) Gta 11:30.