“Non abbiamo scoperto assolutamente niente, abbiamo riportato ciò che è stato scritto da Lancet (rivista medico-scientifica britannica, ndr) il 20 febbraio scorso. Un gruppo di ricercatori cinesi ha prelevato il virus in diversi pazienti il 31 dicembre 2019 e il primo gennaio 2020 e su tre di queste persone infette il virus era mutato. Sempre coronavirus, ma con tipologie differenti”. Il presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi Vincenzo D’Anna chiarisce ad Affaritaliani.itla sua posizione dopo le notizie uscite sull’ipotesi che il ceppo del coronavirus isolato al Sacco di Milano sia nato in Italia.
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