Aumentano i numeri del contagio da coronavirus in Italia, con 26.062 casi (2.989 in più rispetto alle ultime 24 ore) ed il numero complessivo degli infettati – comprese vittime e guariti – salito a 31.506; i decessi solo aumentati a 2.503 (345 più di ieri), confermando l’incremento del 10% che si osserva da giorni. Le cifre confermano, purtroppo, la tendenza generale, mentre l’attenzione si sposta ora verso le zone del Centro-Sud dove è ancora difficile dire quando ci sarà il picco, ipotizzato a cavallo tra il 25 marzo e il 15 aprile. Sono però ancora moltissime le variabili da considerare e nel frattempo è importantissimo, come ci ha tenuto a ribadire il commissario della Protezione Civile Angelo Borrelli: “continuare con la chiusura totale ed evitare la nascita di focolai nel Centro-Sud”. “Quello che è importante – ha aggiunto – è limitare la mobilità e stare più possibile a casa perché questo è l’unico modo che ci permette di ridurre” la diffusione del virus. Nel frattempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha avvertito che esiste anche il rischio che l’epidemia possa tornare. “Il rischio che l’epidemia di Covid-19 dopo questa prima fase possa in seguito ripartire c’è, a partire dalla Cina, dove certo non tutta la popolazione è stata colpita”, ha detto il direttore generale aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra. Na è il tema del contenimento, ormai prioritario in tutta l’Europa, quello su cui più si insiste in queste ore. “L’Europa – ha detto Guerra – dovrebbe adottare quanto più possibile misure congiunte, non è possibile fermare questo virus con misure tradizionali. Più unificata la risposta più efficace la difesa della popolazione. Non solo come misure di contenimento, ma anche come informazioni da condividere”.