Nella lunga lista di aiuti per imprese, lavoratori e famiglie prevista dal Decreto Cura Italia, ha suscitato non poche perplessità, dubbi e polemiche, il bonus di 600 euro rivolto ai lavoratori autonomi. Oltre che l’esiguità delle risorse messe in campo fa discutere il fatto che siano ricompresi i professionisti iscritti alle casse previdenziali ordinistiche.
Le associazioni di categoria l’hanno immediatamente ritenuto insufficiente a dare ossigeno durante il block-down che ha investito in questi giorni milioni di lavoratori autonomi e non solo, diretti beneficiari del bonus.
Il Ministro Gualtieri in conferenza stampa aveva chiarito la possibilità di estenderlo anche per il mese di aprile tramite l’emanazione di un nuovo decreto, specificando che l’attuale intervento ammontante a circa 3 miliardi di euro per autonomi e professionisti sarebbe stato rinnovato in prosecuzione dell’emergenza da coronavirus. Sarà da vedere se si troveranno le risorse necessarie.
Il bonus andrebbe a:
-oltre 300 mila professionisti e collaboratori
-circa 3,6 milioni di commercianti e artigiani
-81 mila lavoratori iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo
Tali numeri apparirebbero esplicativi anche dell’ esiguo ammontare del bonus.
Secondo il Sole inoltre: “il testo del decreto indica espressamente tra i beneficiari tutti i professionisti ” ma la formulazione ci risulta invece incompleta e il comunicato stampa sul sito governativo afferma : “L’indennizzo va ad una platea di quasi 5 milioni di persone: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo…”
Occorre ricordare che molte casse hanno agito immediatamente e con aiuti specifici a sostegno dei propri iscritti. Quasi tutte hanno previsto infatti forme di congedo per i genitori e bonus simili a quelli concessi dal governo ma l’Adepp associazione delle casse previdenziali private evidenzia che eventuali sussidi erogati dagli enti previdenziali degli Ordini professionali non sarebbero esentasse come il nuovo bonus statale.
Negli ordini professionali e nei consigli, si ragiona inoltre su suggerimenti per “colmare” le falle del decreto eventualmente durante la conversione in legge.
Intanto Confprofessioni ha previsto interventi straordinari per oltre 4 milioni di euro a garanzia della continuità al lavoro negli studi professionali.
Per completezza di quanto detto evidenziamo nel testo del decreto del Decreto Cura Italia n. 18 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2020:
-ai sensi dell’art. 27, riguardante professionisti e lavoratori con co.co.co.,
– ai sensi dell’art. 28, riguardante lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago,
– ai sensi dell’art. 29 riguardante i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali,
– ai sensi dell’art. 30 riguardante le indennità dei lavoratori del settore agricolo, si legge “è riconosciuta una indennità per il mese di marzo pari a 600 euro. L’indennità non concorre alla formazione del reddito ai sensi del D.P.R. 917/86”
Infine, in merito a beneficiari, modalità e destino del bonus da 600 euro pare utile riportare di seguito gli artt. 27, 28, 29 e 30 contenuti nella Relazione Illustrativa del Decreto:
Art. 27 “È riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro in favore dei liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 e dei lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. L’indennità di cui al presente articolo è erogata dall’Inps che provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa stabilito.”
Art. 28 “La norma riconosce un’indennità una tantum per il mese di marzo pari a 600 euro ai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.”
Art.29 “E’ riconosciuta un’indennità il mese di marzo pari a 600 euro in favore dei lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che alla data del 23 febbraio 2020 hanno terminato la NASPI. Sono stabilite le modalità di concessione del beneficio da parte dell’INPS che provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa.”
Art.30 “E’ prevista in favore dei lavoratori dipendenti stagionali del settore agricoloche, alla data del 23 febbraio 2020, abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, un’indennità il mese di marzo pari a 600 euro. Sono stabilite le modalità di concessione del beneficio da parte dell’INPS che provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa.”
A questo punto è auspicabile un chiarimento ufficiale dal Ministero o dalla necessaria circolare di istruzioni INPS .