Roma, 9 aprile 2020 (Agonb) – Per il 2050 prevista la rigenerazione degli oceani, ma servono provvedimenti ambientali e climatici rapidi. Una ricerca su Nature riporta ottime notizie sullo stato di salute degli oceani. Persistono i danni agli ecosistemi marini, ma si riscontra una resilienza eccezionale dei mari che si traduce nel recupero di intere popolazioni, habitat ed ecosistemi. L’Unione internazionale per la conservazione della natura, conferma la diminuzione di specie marine a rischio estinzione e l’aumento di aree marine protette. «Sappiamo cosa fare per ricostruire e l’obiettivo è raggiungibile entro tre decenni» così alla Bbc l’autore principale della ricerca, Carlos Duarte, professore di scienza marina. «Siamo ottimisti sul futuro, ma non stiamo facendo abbastanza» ha aggiunto il co-autore Callum Roberts, professore dell’Università di York. Saline, Mangrovie, Alghe marine, Barriere coralline, Alghe, Scogliere di ostriche, Pesca, Mega fauna e Oceano profondo, sono componenti fondamentali per la ricostruzione. Rafforzare protezione delle specie, meno catture di pesci, ripristino degli habitat e lo stop dell’inquinamento. Fondamentale sarà la lotta al riscaldamento globale. «Se non affrontiamo la questione con immediatezza, rischiamo di sprecare gli sforzi» avverte Duarte. Notevole anche l’impegno finanziario: costerà tra 10 e 20 miliardi di dollari l’anno. (Agonb) Mmo 13:00.