Roma, 21 aprile 2020 (Agonb) – I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) l’hanno battezzato “la fabbrica vivente di farmaci” ed è un sistema che promette di curare il diabete migliorando la procedura con cui le cellule insulari trapiantate producono insulina. Per rendere più efficace il processo, al MIT hanno escogitato un modo per incapsulare le cellule terapeutiche in un dispositivo di protezione flessibile che previene il rigetto immunitario, consentendo al contempo all’ossigeno e ad altri nutrienti fondamentali di raggiungere le cellule. Nello studio fatto sui topi, le cellule umane geneticamente modificate sono rimaste vitali per almeno cinque mesi.
«È come avere una fabbrica vivente di farmaci capace di secernere sostanze in base alle necessità», afferma Daniel Anderson, dell’Institute for Medical Engineering and Science del MIT e autore senior dello studio, pubblicato da “Nature Biomedical Engineering”. L’obiettivo è poter sviluppare la tecnica per il trattamento di malattie croniche come il diabete o l’emofilia. (Agonb) Slo 13:00.