Comunicato del sen. dott. Vincenzo D’Anna, Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi.
Nelle regioni italiane la media dei tamponi effettuati e processati quotidianamente per individuare chi abbia contratto il coronavirus è ancora insufficiente. L’eccezione è quella della Regione Veneto, che ha adottato un efficace metodo per la determinazione di oltre 20mila tamponi al giorno per individuare i soggetti infetti, asintomatici e sintomatici.
Per il contenimento dell’epidemia virale, sarebbe auspicabile uno screening di massa della popolazione italiana sia attraverso la determinazione delle specifiche immunoglobuline presenti nel siero di ciascun individuo venuto a contatto con la malattia sia per la definizione, attraverso il tampone, della definitiva conferma di positività all’infezione.
Con il Decreto legge del 9 marzo 2020 è stata opportunamente allargata la sfera delle assunzioni straordinarie e della revisione del fabbisogno di personale anche per tutte le professioni sanitarie, onde per cui occorre dare attuazione sia alle assunzioni a tempo determinato sia a quelle a tempo indeterminato. Queste ultime potranno realizzarsi attraverso lo scorrimento delle graduatorie di idoneità già disponibili presso le aziende sanitarie locali oppure con la rapida indizione di appositi concorsi per implementare la pianta organica di personale di laboratorio. Anche la rete delle duemila strutture pubbliche accreditate non statali può e deve essere messa al lavoro. Sono circa 100 milioni i test sierologici che andranno eseguiti oltre ai tamponi di conferma. Senza l’espletamento di questo lavoro in tempi rapidi, appare aleatorio il ritorno alla normalità.
I biologi stanno dando un contributo, seppur poco evidenziato dagli organi di stampa, decisivo al contrasto della epidemia virale. Ancor più potrebbero fare se fossero maggiormente presenti all’interno del Sistema Sanitario Nazionale in numero adeguato alle necessità per la versatile capacità professionale che li contraddistingue.
Faccio, dunque, appello al Governo, al Ministro della Salute e al Ministro dell’Ambiente affinché la categoria professionale dei biologi venga adeguatamente utilizzate creando una valida rete di protezione epidemiologica ed ambientale.
RASSEGNA STAMPA
Coronavirus: Ordine Biologi, screening per scoprire infetti
Coronavirus: Ordine Biologi, screening per scoprire infetti D’Anna, utilizzateci per protezione epidemiologica ed ambientale (ANSA) – NAPOLI, 22 APR – “Per il contenimento dell’epidemia virale, sarebbe auspicabile uno screening di massa della popolazione italiana sia attraverso la determinazione delle specifiche immunoglobuline presenti nel siero di ciascun individuo venuto a contatto con la malattia sia per la definizione, attraverso il tampone, della definitiva conferma di positivita’ all’infezione”. Lo sostiene, in una nota, il senatore Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi che spiega: “Nelle regioni italiane la media dei tamponi effettuati e processati quotidianamente per individuare chi abbia contratto il coronavirus e’ ancora insufficiente. L’eccezione e’ quella della Regione Veneto, che ha adottato un efficace metodo per la determinazione di oltre 20mila tamponi al giorno per individuare i soggetti infetti, asintomatici e sintomatici”. “Con il Decreto legge del 9 marzo 2020 – aggiunge D’Anna – e’ stata opportunamente allargata la sfera delle assunzioni straordinarie e della revisione del fabbisogno di personale anche per tutte le professioni sanitarie, onde per cui occorre dare attuazione sia alle assunzioni a tempo determinato sia a quelle a tempo indeterminato. Queste ultime potranno realizzarsi attraverso lo scorrimento delle graduatorie di idoneita’ gia’ disponibili presso le aziende sanitarie locali oppure con la rapida indizione di appositi concorsi per implementare la pianta organica di personale di laboratorio. Anche la rete delle duemila strutture pubbliche accreditate non statali puo’ e deve essere messa al lavoro. Sono circa 100 milioni i test sierologici che andranno eseguiti oltre ai tamponi di conferma. Senza l’espletamento di questo lavoro in tempi rapidi, appare aleatorio il ritorno alla normalita’”. Per il presidente dell’Ordine dei Biologi, i professinisti che rappresenta “stanno dando un contributo, seppur poco evidenziato dagli organi di stampa, decisivo al contrasto della epidemia virale. Ancor piu’ potrebbero fare se fossero maggiormente presenti all’interno del Sistema Sanitario Nazionale in numero adeguato alle necessita’ per la versatile capacita’ professionale che li contraddistingue”. “Faccio, dunque, appello al Governo, al Ministro della Salute e al Ministro dell’Ambiente – conclude D’Anna – affinche’ la categoria professionale dei Biologi venga adeguatamente utilizzata creando una valida rete di protezione epidemiologica ed ambientale”.
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Coronavirus, D’Anna (Ordine dei Biologi): screening di massa per identificare gli infetti. Assumere biologi
Nelle regioni italiane la media dei tamponi effettuati e processati quotidianamente per individuare chi abbia contratto il coronavirus è ancora insufficiente. L’eccezione è quella della Regione Veneto, che ha adottato un efficace metodo per la determinazione di oltre 20mila tamponi al giorno per individuare i soggetti infetti, asintomatici e sintomatici.
Per il contenimento dell’epidemia virale, sarebbe auspicabile uno screening di massa della popolazione italiana sia attraverso la determinazione delle specifiche immunoglobuline presenti nel siero di ciascun individuo venuto a contatto con la malattia sia per la definizione, attraverso il tampone, della definitiva conferma di positività all’infezione.
Con il Decreto legge del 9 marzo 2020 è stata opportunamente allargata la sfera delle assunzioni straordinarie e della revisione del fabbisogno di personale anche per tutte le professioni sanitarie, onde per cui occorre dare attuazione sia alle assunzioni a tempo determinato sia a quelle a tempo indeterminato. Queste ultime potranno realizzarsi attraverso lo scorrimento delle graduatorie di idoneità già disponibili presso le aziende sanitarie locali oppure con la rapida indizione di appositi concorsi per implementare la pianta organica di personale di laboratorio. Anche la rete delle duemila strutture pubbliche accreditate non statali può e deve essere messa al lavoro. Sono circa 100 milioni i test sierologici che andranno eseguiti oltre ai tamponi di conferma. Senza l’espletamento di questo lavoro in tempi rapidi appare aleatorio il ritorno alla normalità.
I biologi stanno dando un contributo, seppur poco evidenziato dagli organi di stampa, decisivo al contrasto della epidemia virale. Ancor più potrebbero fare se fossero maggiormente presenti all’interno del Sistema Sanitario Nazionale in numero adeguato alle necessità per la versatile capacità professionale che li contraddistingue.
Faccio, dunque, appello al Governo, al Ministro della Salute e dell’Ambiente affinché la categoria professionale dei biologi venga adeguatamente utilizzate creando una valida rete di protezione epidemiologica ed ambientale.
Sen. Dott. Vincenzo D’Anna
Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi
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Coronavirus, Ordine Biologi: Per screening di massa servono assunzioni
Coronavirus, Ordine Biologi: Per screening di massa servono assunzioni Roma, 22 apr. (LaPresse) – “Nelle regioni italiane la media dei tamponi effettuati e processati quotidianamente per individuare chi abbia contratto il coronavirus è ancora insufficiente. L’eccezione è quella della Regione Veneto, che ha adottato un efficace metodo per la determinazione di oltre 20mila tamponi al giorno per individuare i soggetti infetti, asintomatici e sintomatici”. Così Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi.”Per il contenimento dell’epidemia virale, sarebbe auspicabile uno screening di massa della popolazione italiana sia attraverso la determinazione delle specifiche immunoglobuline presenti nel siero di ciascun individuo venuto a contatto con la malattia sia per la definizione, attraverso il tampone, della definitiva conferma di positività all’infezione – aggiunge -. Con il Decreto legge del 9 marzo 2020 è stata opportunamente allargata la sfera delle assunzioni straordinarie e della revisione del fabbisogno di personale anche per tutte le professioni sanitarie, onde per cui occorre dare attuazione sia alle assunzioni a tempo determinato sia a quelle a tempo indeterminato. Queste ultime potranno realizzarsi attraverso lo scorrimento delle graduatorie di idoneità già disponibili presso le aziende sanitarie locali oppure con la rapida indizione di appositi concorsi per implementare la pianta organica di personale di laboratorio. Anche la rete delle duemila strutture pubbliche accreditate non statali può e deve essere messa al lavoro. Sono circa 100 milioni i test sierologici che andranno eseguiti oltre ai tamponi di conferma. Senza l’espletamento di questo lavoro in tempi rapidi, appare aleatorio il ritorno alla normalità.I Biologi stanno dando un contributo, seppur poco evidenziato dagli organi di stampa, decisivo al contrasto della epidemia virale. Ancor più potrebbero fare se fossero maggiormente presenti all’interno del Sistema Sanitario Nazionale in numero adeguato alle necessità per la versatile capacità professionale che li contraddistingue.Faccio, dunque, appello al Governo, al Ministro della Salute e al Ministro dell’Ambiente affinché la categoria professionale dei Biologi venga adeguatamente utilizzata creando una valida rete di protezione epidemiologica ed ambientale”. CRO NG01 alm 221618 APR 20
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CORONAVIRUS. ORDINE BIOLOGI: SCREENING MASSA PER IDENTIFICARE INFETTI
DRS0322 3 LAV 0 DRS / WLF CORONAVIRUS. ORDINE BIOLOGI: SCREENING MASSA PER IDENTIFICARE INFETTI D’ANNA: “NOSTRO CONTRIBUTO ULTERIORE SE FOSSIMO PIÙ PRESENTI IN SSN” (DIRE) Roma, 22 apr. – “Nelle regioni italiane la media dei tamponi effettuati e processati quotidianamente per individuare chi abbia contratto il coronavirus e’ ancora insufficiente. L’eccezione e’ quella della Regione Veneto, che ha adottato un efficace metodo per la determinazione di oltre 20mila tamponi al giorno per individuare i soggetti infetti, asintomatici e sintomatici”. Lo scrive il presidente Vincenzo D’Anna Presidente dell’Ordine Nazionale dei BIOLOGI. “Per il contenimento dell’epidemia virale, sarebbe auspicabile uno screening di massa della popolazione italiana sia attraverso la determinazione delle specifiche immunoglobuline presenti nel siero di ciascun individuo venuto a contatto con la malattia sia per la definizione, attraverso il tampone, della definitiva conferma di positivita’ all’infezione. Con il Decreto legge del 9 marzo 2020 e’ stata opportunamente allargata la sfera delle assunzioni straordinarie e della revisione del fabbisogno di personale anche per tutte le professioni sanitarie, onde per cui occorre dare attuazione sia alle assunzioni a tempo determinato sia a quelle a tempo indeterminato. Queste ultime potranno realizzarsi attraverso lo scorrimento delle graduatorie di idoneita’ gia’ disponibili presso le aziende sanitarie locali oppure con la rapida indizione di appositi concorsi per implementare la pianta organica di personale di laboratorio”. Ed anche la rete delle duemila strutture pubbliche accreditate non statali per il numero uno dei BIOLOGI “puo’ e deve essere messa al lavoro”. Sono circa 100 milioni i test sierologici che andranno eseguiti oltre ai tamponi di conferma. “Senza l’espletamento di questo lavoro in tempi rapidi, appare aleatorio il ritorno alla normalita’. I BIOLOGI – spiega D’Anna – stanno dando un contributo, seppur poco evidenziato dagli organi di stampa, decisivo al contrasto della epidemia virale. Ancor piu’ potrebbero fare se fossero maggiormente presenti all’interno del Sistema Sanitario Nazionale in numero adeguato alle necessita’ per la versatile capacita’ professionale che li contraddistingue. Faccio, dunque, appello al governo, al ministro della Salute e al ministro dell’Ambiente affinche’ la categoria professionale dei BIOLOGI venga adeguatamente utilizzata creando una valida rete di protezione epidemiologica ed ambientale”. (Red/ Dire) 16:32 22-04-20 NNNN
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Coronavirus: esperto, sì a screening massa ma assumere biologi
Pubblicato: 22/04/2020 16:39
(AGI) – Roma, 22 apr. – Screening di massa per identificare gli infetti, ma occorre assumere biologi. E’ l’appello lanciato da Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine nazionale dei biologi in una lettera indirizzata al Governo, al ministro della Salute e al ministro dell’Ambiente. “Nelle regioni italiane la media dei tamponi effettuati e processati quotidianamente per individuare chi abbia contratto il coronavirus è ancora insufficiente”, scrive. L’eccezione è quella della Regione Veneto, che ha adottato un efficace metodo per la determinazione di oltre 20mila tamponi al giorno per individuare i soggetti infetti, asintomatici e sintomatici. Per il contenimento dell’epidemia virale, sarebbe auspicabile – prosegue – uno screening di massa della popolazione italiana sia attraverso la determinazione delle specifiche immunoglobuline presenti nel siero di ciascun individuo venuto a contatto con la malattia sia per la definizione, attraverso il tampone, della definitiva conferma di positività all’infezione”. Ma, secondo D’Anna, bisogna sciogliere il nodo delle assunzioni dei biologi. (AGI)
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Coronavirus: esperto, sì a screening massa ma assumere biologi (2)
Pubblicato: 22/04/2020 16:39
(AGI) – Roma, 22 apr. – “Con il Decreto legge del 9 marzo 2020 è stata opportunamente allargata la sfera delle assunzioni straordinarie – dice – e della revisione del fabbisogno di personale anche per tutte le professioni sanitarie, onde per cui occorre dare attuazione sia alle assunzioni a tempo determinato sia a quelle a tempo indeterminato. Queste ultime potranno realizzarsi attraverso lo scorrimento delle graduatorie di idoneità già disponibili presso le aziende sanitarie locali oppure con la rapida indizione di appositi concorsi per implementare la pianta organica di personale di laboratorio. Anche la rete delle duemila strutture pubbliche accreditate non statali può e deve essere messa al lavoro. Sono circa 100 milioni i test sierologici che andranno eseguiti oltre ai tamponi di conferma. Senza l’espletamento di questo lavoro in tempi rapidi, appare aleatorio il ritorno alla normalità”. Secondo D’Anna, i biologi stanno dando un contributo decisivo al contrasto della epidemia virale. “Ancor più potrebbero fare se fossero maggiormente presenti all’interno del Sistema Sanitario Nazionale in numero adeguato alle necessità per la versatile capacità professionale che li contraddistingue”, dice. “Faccio, dunque, appello al Governo, al ministro della Salute e al ministro dell’Ambiente affinché la categoria professionale dei biologi venga adeguatamente utilizzata creando una valida rete di protezione epidemiologica ed ambientale”, conclude. (AGI)
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(AGENPARL) – mer 22 aprile 2020 *Coronavirus, D’Anna (Ordine dei Biologi): screening di massa per
identificare gli infetti. Assumere biologi
Nelle regioni italiane la media dei tamponi effettuati e processati quotidianamente per individuare chi abbia contratto il coronavirus è ancora insufficiente. L’eccezione è quella della Regione Veneto, che ha adottato un efficace metodo per la determinazione di oltre 20mila tamponi al giorno per individuare i soggetti infetti, asintomatici e sintomatici.
Per il contenimento dell’epidemia virale, sarebbe auspicabile uno screening di massa della popolazione italiana sia attraverso la determinazione delle specifiche immunoglobuline presenti nel siero di ciascun individuo venuto a contatto con la malattia sia per la definizione, attraverso il tampone, della definitiva conferma di positività all’infezione.
Con il Decreto legge del 9 marzo 2020 è stata opportunamente allargata la sfera delle assunzioni straordinarie e della revisione del fabbisogno di personale anche per tutte le professioni sanitarie, onde per cui occorre dare attuazione sia alle assunzioni a tempo determinato sia a quelle a tempo indeterminato. Queste ultime potranno realizzarsi attraverso lo scorrimento delle graduatorie di idoneità già disponibili presso le aziende sanitarie locali oppure con la rapida indizione di appositi concorsi per implementare la pianta organica di personale di laboratorio. Anche la rete delle duemila strutture pubbliche accreditate non statali può e deve essere messa al lavoro. Sono circa 100 milioni i test sierologici che andranno eseguiti oltre ai tamponi di conferma. Senza l’espletamento di questo lavoro in tempi rapidi, appare aleatorio il ritorno alla normalità.
I biologi stanno dando un contributo, seppur poco evidenziato dagli organi di stampa, decisivo al contrasto della epidemia virale. Ancor più potrebbero fare se fossero maggiormente presenti all’interno del Sistema Sanitario Nazionale in numero adeguato alle necessità per la versatile capacità professionale che li contraddistingue.
Faccio, dunque, appello al Governo, al Ministro della Salute e al Ministro dell’Ambiente affinché la categoria professionale dei biologi venga adeguatamente utilizzata creando una valida rete di protezione epidemiologica ed ambientale.
Sen. Dott. Vincenzo D’Anna
Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi
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Coronavirus, D’Anna, screening di massa per identificare gli infetti