Roma, 30 aprile 2020 (Agonb) – Per raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione dell’infezione del virus dell’Epatite C (HCV) entro il 2030, così come auspicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), potrebbe essere utile passare da uno screening basato sul rischio a uno screening universale. Le nuove raccomandazioni pubblicate negli Stati Uniti dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC) sono state analizzate in un articolo pubblicato sul “Journal of American Medical Association”.
I decessi per infezioni da HCV negli Stati Uniti sono maggiori delle morti per HIV: nel 2017, l’HIV ha causato 15.971 decessi, mentre l’infezione da HCV ha causato 17.253 morti. Ma questi ultimi decessi sono considerati prevenibili grazie alla disponibilità di terapie efficaci. Per questo i CDC hanno rivisto le raccomandazioni per lo screening universale dell’HCV, affermando che tutte le persone con più di 18 anni devono esservi sottoposte almeno una volta e tutte le donne incinte devono essere controllate nel corso della gravidanza. (Agonb) Slo 11:30.