Roma, 30 aprile 2020 (Agonb) – È stato messo a punto un nuovo test genetico capace di individuare le anomalie collegate agli aborti multipli. Un fenomeno, quello della poliabortività (RPL), molto diffuso, tenendo conto che il 5% delle donne incorre in due o più aborti spontanei. Il test, presentato sul “Journal of Molecular Diagnostics”, è basato sull’analisi HMR, una tecnica di biologia molecolare per la rilevazione di mutazioni e polimorfismi in campioni di DNA a doppio filamento.
Lo studio è stato pensato per tutelare la salute soprattutto nei Paesi sottosviluppati, dove indagini costose non sono alla portata della maggior parte della popolazione. «Ispirati dall’efficacia della diagnosi prenatale per la sindrome di Down, abbiamo lavorato a un metodo di screening che potesse essere diffuso», ha spiegato Qiwei Guo, della Scuola di Medicina e Salute Pubblica dell’Università di Xiamen, in Cina. Il test può avere anche ricadute positive in termini economici perché, se effettuato prima degli altri test conosciuti, migliorerebbe del 30% il rapporto costi-efficacia. (Agonb) Slo 13:00.