Nessuna forzatura, nessuna manipolazione». Il nodo viene subito al pettine. La ministra per l’Innovazione tecnologica Paola Pisano sta parlando davanti al Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Il tema è Immuni, l’app per tracciare i contatti che dal 18 maggio, salvo rinvio, verrà sperimentata come strumento contro un’eventuale seconda ondata del coronavirus.L’audizione è riservata, il clima è riscaldato dall’articolo del Foglio che accusa la ministra di «manipolazione» nella scelta della app. E questo perché la task force creata per dare un parere tecnico aveva individuato due applicazioni da testare «in parallelo». Non solo quella che è stata poi selezionata e cioè Immuni, essenzialmente italiana anche se questo è un altro punto di scontro che vedremo dopo. Ma anche CovidApp, proposta da un gruppo internazionale al quale partecipano anche scienziati e professori italiani.
L’articolo completo su Corriere.it