Roma, 20 maggio 2020 (Agonb) – Il sequenziamento del Dna sta diventando un metodo sempre più comune per rilevare malattie e migliorare la medicina di precisione ma poiché non è in grado di rilevare tutte le possibili mutazioni, per colmare questa lacuna viene in aiuto il sequenziamento dell’Rna. Che, però, viene in genere eseguito su tessuti clinicamente accessibili, sangue e pelle, che probabilmente non sempre restituiscono una visione completa del resto del corpo.
Per perfezionare lo strumento, un team di ricercatori del Children’s Hospital di Philadelphia (CHOP) e la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania hanno esaminato un database di risultati del sequenziamento dell’Rna in tessuti non clinicamente accessibili da organi come il cervello e cuore. Il team di studio ha anche sviluppato una risorsa online, MAJIQ-CAT, che illustra quali tessuti accessibili, se presenti, rappresentano meglio lo splicing dell’RNA. I risultati sono stati pubblicati online dalla rivista Genetics in Medicine. (Agonb) Cdm 10:00.