Nei giorni scorsi l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha prodotto tre nuovi rapporti contenenti indicazioni e misure destinate agli operatori sanitari (ma non solo a loro) impegnati nell’emergenza Covid. Il primo è il n. 31/2020 “Indicazioni ad interim per il supporto psicologico telefonico di secondo livello in ambito sanitario nello scenario emergenziale Covid-19. Versione del 26 maggio 2020“. Realizzato dal Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19, propone un intervento strutturato di consulenza e di supporto psicologico telefonico, trasversale ai servizi, in ambito sanitario alla popolazione generale. L’obiettivo è quello di una prevenzione secondaria, di intercettazione e di risposta alle differenti tipologie di disagio psichico, attraverso il coordinamento dei servizi sanitari e sociali della rete territoriale. In particolare, vengono fornite indicazioni sugli aspetti organizzativi e tecnico professionali, comprensivi di un facsimile di scheda clinica.
Il secondo è il Rapporto n. 30 contenente “Indicazioni sull’intervento telefonico di primo livello per l’informazione personalizzata e l’attivazione dell’empowerment della popolazione nell’emergenza COVID-19. Versione del 24 maggio 2020“.
Il documento è stato curato dal Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19 e prende spunto dal fatto che nella pandemia da COVID-19 i professionisti sociosanitari del territorio stanno utilizzando il telefono con diverse finalità: fornire informazioni; garantire assistenza sanitaria a distanza; condurre indagini epidemiologiche e offrire sostegno psicologico per la popolazione generale e per le persone con disabilità e disturbi psichiatrici.
Il terzo documento è il n. 29 e contiene “Indicazioni ad interim su malattia di Kawasaki e sindrome infiammatoria acuta multisistemica in età pediatrica e adolescenziale nell’attuale scenario emergenziale da infezione da SARS-CoV-2. Versione 21 maggio 2020“. E’ stato curato dal Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19 e parte dalal constatazione che le evidenze scientifiche disponibili ad oggi indicano che l’infezione da SARS-CoV-2 si manifesta nei pazienti pediatrici con un andamento clinico con una letalità molto bassa (0,06% nella fascia di età 0-15 anni).
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