L’Anci Umbria ha chiesto un incontro alla Regione Umbria, durante il quale – è stato spiegato – affrontare, in maniera uniforme fra tutti i Comuni, alcune tematiche della cosiddetta “fase 2” dell’emergenza sanitaria, insieme alle conseguenze ed agli effetti delle varie normative su cui gli enti locali sono e saranno impegnati. E’ questo, in sintesi, quanto emerso dalla riunione dell’Ufficio di Presidenza dell’Anci Umbria che si è tenuta, nei giorni scorsi, nella sede del Comune di Deruta ed alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente dell’Anci Umbria, Francesco De Rebotti, i vicepresidenti Laura Pernazza, Michele Toniaccini, Federico Gori e gli altri componenti, Elisa Sabbatini, Moreno Landrini, Stefania Proietti, Letizia Michelini e, per il Comune di Perugia, Edi Cicchi.
“L’incontro – ha commentato il presidente De Rebotti – è servito a fare il punto su come i Comuni sono chiamati a fronteggiare la ‘fase 2’ e sulla necessità di procedere in modo uniforme fra Comuni, pur tenendo conto delle specificità di ciascuno”. Nel corso del vertice sono state individuate delle macro aree di approfondimento, in particolare il sociale, con la partita del sostegno alle famiglie (“è fondamentale – ha spiegato De Ribotti – capire, come dar seguito, anche insieme alla Regione Umbria, all’assistenza alle famiglie in difficoltà dopo la conclusione degli effetti del buono spesa”). E ancora: il problema degli affitti, il sostegno ai giovani ed agli anziani; il turismo; l’aspetto socio sanitario, inteso come integrazione territorio-ospedali e fra gli stessi nosocomi. Sono stati anche valutati gli impatti economici che l’emergenza Covid avrà sugli enti locali. Da qui la necessità di fissare un incontro con la Regione per condividere tutte queste riflessioni.
Riflessioni che nel frattempo sono state condivise, a livello locale, dalla Delegazione toscano-umbra dell’Ordine Nazionale dei Biologi.
“Desidero collegarmi alle dichiarazioni del presidente dell’Anci Umbria rilanciando la proposta che mira ad estendere l’asse d’intesa con le professioni intellettuali (già presente presso i Comuni) fino al coinvolgimento dei Biologi” ha commentato, non a caso, la dr.ssa Stefania Papa, consigliera dell’ONB e delegata regionale per l’Umbria e la Toscana dello stesso Ordine. Per la dott.ssa Papa “la ‘fase 2‘ diventa tanto più efficace quanto più risulta gestita in un’ottica d’integrazione tra i vari enti preposti con la partecipazione attiva di tutte le professioni intellettuali”. Secondo la Papa “è all’interno delle macro aree, come giustamente sostiene De Ribotti, che si deve lavorare, agendo in concertazione con le varie figure professionali presenti”. In queste macro aree, ha precisato ancora la consigliera dell’Ordine dei Biologi, “bisogna porre la giusta attenzione al bioterritorio ed alla salvaguardia dell’ambiente, due ambiti fortemente connessi alla salute pubblica intesa anche in termini di prevenzione“. Occorre, per la rappresentante dell’ONB “implementare tale forma di collaborazione e concertazione con i Biologi, soprattutto presso quegli sportelli che pongono attenzione all’alimentazione e ad un corretto stile di vita, due priorità che devono essere pensate per le diverse necessità che uomini, donne, bambini ed intere famiglie sono chiamati ad affrontare soprattutto in questo difficile periodo storico”. Per tale motivo, è l’appello della rappresentante toscano-umbra dei Biologi “enti come Regione e Comuni dovrebbero concertare la gestione della cosiddetta ‘ripartenza’ coinvolgendo tutti i rappresentanti delle professioni intellettuali, nessuno escluso, già presenti nelle apposite commissioni (sull’esempio della Consulta delle professioni in Toscana), o anche i singoli Ordini (o organi) delegati alla loro piena rappresentatività (come ad esempio il CUP – Comitato Unitario professioni)”.