Roma, 4 giugno 2020 (Agonb) – Ritrovati in Patagonia, dallo scienziato argentino Novas, resti di Megaraptor, dinosauro carnivoro vissuto in Sudamerica nel Cretaceo. È l’ultimo esemplare mai scoperto, più agile, sottile e muscoloso del T.Rex, con una lunga coda e gli arti anteriori molto sviluppati, e il I° artiglio di entrambe le “mani” piuttosto lungo. «È una caratteristica comune e la “mano” è di solito lunga anche il doppio dell’avambraccio», sottolinea Dal Sasso, ricercatore e paleontologo del Museo di Storia Naturale di Milano, studioso di dinosauri da anni. Un elemento che distingue il nuovo esemplare è la lunghezza di circa di 10 mt: «I megaraptor finora ritrovati – spiega Dal Sasso – misurano 6-7 mt. Questo studio potrebbe far chiarezza sull’origine e la storia evolutiva dei megaraptor. Ci sono 3 ipotesi: la più probabile è che appartengano agli allosauroidei». A sostenere tale idea, le ampie dimensioni degli arti anteriori e il fatto che alcuni abbiano la mano con il I° dito più sviluppato e protratto degli altri due. «Questa è una prova – sottolinea Dal Sasso – di una possibile tendenza evolutiva verso un artiglio sempre più lungo, che si manifesta pienamente nei megaraptor». Si dice derivino dagli spinosauridi: «L’idea – chiarisce Dal Sasso – è che gli spinosauridi abbiano invece continuato ad evolversi per circa altri 30 milioni di anni, una fetta temporale piuttosto lunga. Infine, la derivazione dai tirannosauridi. La testa dei tirannosauri è molto più grande e le zampe anteriori sono piuttosto corte e non funzionali alla caccia», specifica Dal Sasso. (Agonb) Mmo 9:40.