Roma, 17 giugno 2020 (Agonb) – Science ha pubblicato uno studio, di ricercatori dell’Istituto di Oftalmologia Molecolare e Clinica di Basilea (IOB) in grado di sviluppare una terapia genica che rende sensibili a una particolare frequenza di luce alcune cellule di retina cieche. Post trattamento queste cellule tornano sensibili alla luce del vicino infrarosso (NIR), regione dello spettro elettromagnetico nella banda dell’infrarosso. Lo studio della terapia genica NIR, potrebbe migliorare la vista in pazienti con degenerazione maculare. «Questi pazienti, tendono a perdere la visione centrale, mantenendo la vista periferica. I trattamenti attuali rallentano la progressione, ma non ristabilizzano la sensibilità alla luce della retina, che migliorerebbe significativamente la qualità della vita», osserva Botond Roska, direttore dell’IOB. «La nostra terapia utilizza un virus (AAV) come mezzo per trasferire geni a cellule specifiche, e una iniezione sub-retinale inserisce DNA virale e nanoparticelle d’oro che fungono da antenne e assorbono la luce NIR. Il gene fornisce le proteine necessarie al passaggio di ioni dall’esterno all’interno della cellula, cosicché la luce NIR possa indurre impulsi nervosi alle cellule danneggiate», aggiunge Dasha Nelidova, prima firma dell’articolo. «Dai primi test, la terapia ha generato una visione parziale in alcune cavie affette da cecità. I risultati sono stati confermati dai test condotti su retine di donatori», continua Roska, «Siamo nelle prime fasi dello sviluppo di una terapia genica in grado di combinare la visione naturale e NIR, speriamo di garantire una migliore funzione visiva nei pazienti con degenerazione maculare», concludono gli autori. (Agonb) Mmo 13:30.