Il Covid 19 potrebbe (il condizionale è d’obbligo) avere le ore contate. La malattia, infatti, potrebbe essere sconfitta grazie alla medicina ossidativa. È notizia recente che gli scienziati dell’Università di Oxford hanno indicato nell’antinfiammatorio steroideo Desametazone il primo vero presidio terapeutico per i pazienti gravemente colpiti dal virus della Sars-Cov2, riducendo di un terzo il rischio di mortalità per i malati ricoverati in terapia intensiva e qui sottoposti a ventilazione. Lo studio ha dimostrato che l’introduzione in terapia del Desametazone avrebbe salvato, nel Regno Unito (e non solo), qualche migliaio di persone affette dalla temuta sintomatologia virale.
Oggi l’intuizione del prof. Giovanni Barco (dell’Istituto Internazionale Barco), pioniere della medicina ossidativa, potrebbe essere ritenuta l’arma vincente da mettere in campo per battere il “generale Covid 19”.
“Dagli anni ’90 in poi, il mio gruppo di ricerca (con l’indispensabile supporto scientifico del National Research Council of Italy, C.N.R., Institute of Chemistry of Organo Metallic Compounds-ICCOM di Pisa) ha realizzato sistemi di produzione di specie altamente reattive dell’ossigeno in stato di plasma, ottenute allo stato puro in condizione di ioni anidri più stabili attraverso setacci ionici molecolari” spiega il professor Barco in un vasto report pubblicato sul portale 6insalute. “La contemporanea introduzione di accurati misuratori quantitativi spettrofotometrici – aggiunge – ha reso la terapia ossidativa sicura ed efficace al punto da studiare diversi protocolli per alcune malattie gravi, comprese quelle da infezioni da virus con pericapside compreso il Sars-CoV-2 virus”.
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