Roma, 24 giugno 2020 (AgOnb) – Stefano Erzegovesi, psichiatra e nutrizionista primario del Centro per i Disturbi Alimentari dell’Ospedale San Raffaele di Milano, autore del libro “La dieta della mente felice”, ha analizzato il potere psicobiotico degli alimenti, spiegando come ci mettono di buon umore. Non è solo questione psicologica, ma dovuto a meccanismi dell’infiammazione. La serotonina, ormone neurotrasmettitore associato al buonumore, è prodotta nell’intestino. Sistema nervoso, sistema immunitario ed endocrino, si influenzano, alterando il nostro umore. L’infiammazione è alla base della nostra salute mentale. «Il metodo per ridurla – spiega l’esperto – è assumere antiossidanti e fibre vegetali, che nutrono ed equilibrano il microbiota che comunica con il cervello». Ci sono 13 alimenti, tra cui verdure, cereali integrali, legumi e cibi fermentati, capaci di influenzare la felicità. Le fibre, soprattutto quelle solubili, sono al primo posto: «Come giungono nell’intestino crasso – spiega Erzegovesi – sono accolte da urla di gioia e canti di festa dai bifidobatteri, lattobacilli e tutti i batteri intestinali amici del buonumore. Sono il loro cibo preferito». L’inulina, la fibra solubile prebiotica per eccellenza, è presente in carciofi, cicoria, barbabietole, lenticchie e fagioli. Anche i cibi fermentati come kefir, crauti, zucchine, cetrioli, carote, finocchi, broccoli, cavolfiori e zenzero, contengono squadroni di batteri amici vivi e abbondano di lattobacilli, che arrivano all’intestino e aiutano a rinforzare il microbiota, spiega Erzegovesi. Inoltre, le verdure fermentate sono ricche di vitamine B e polifenoli che combattono l’infiammazione, lo stress ossidativo, aiutano a regolare la glicemia, favorendo il benessere di tutto l’organismo. (AgOnb) Mmo 13:30