Il dott. Alberto Donzelli e il sottoscritto abbiamo scritto un articolo di rassegna sulle componenti degli agrumi, in particolare esperidina e vitamina C, che potrebbero essere utili come prevenzione e cura complementare (non in alternativa ad altre efficaci) anche nel Covid-19.
I motivi sono espressi nell’articolo appena pubblicato in versione “Preprint” dall’omonima rivista scientifica internazionale: https://www.preprints.org/manuscript/202006.0321/v1
Ovviamente l’articolo è in inglese ma per i lettori e le lettrici italiani/e inserisco due figure da cui si desume il concetto fondamentale. L’esperidina ha una forma adatta a legarsi alle “spine” della corona del virus e quindi a bloccare il legame alla cellula umana. Inoltre, ha anche altre proprietà che, assieme alla vitamina C, potrebbero ostacolare la replicazione del virus e lo sviluppo della patologia.
Tengo a precisare che noi non sosteniamo un consumo di alte dosi di succhi per tutta la vita ma, basandosi sulle prove di letteratura, sottolineiamo la plausibilità dell’incremento di tali frutti (o spremute) nella dieta durante i periodi epidemici o quando l’organismo è sotto stress per l’attacco dei virus.
A questo punto sarebbe molto importante che chi può faccia un’indagine epidemiologica con l’obiettivo di verificare se vi sia una correlazione tra consumo di agrumi (e altri vegetali) e resistenza alla malattia.
Ricordiamoci che in assenza di vaccino (un vaccino efficace e sicuro non arriverà) dovremo “convivere” coi virus (come è sempre stato) o fin quando decideranno di lasciarci in pace.
Dal profilo Facebook del dott. Paolo Bellavite