Roma, 8 luglio 2020 (AgOnb) – Durante la presentazione del Quaderno sul Melanoma Cutaneo, gli esperti di Fondazione Aiom hanno messo in evidenza un dato preoccupante: se da una parte grazie alle cure e alle diagnosi precoci nove pazienti su dieci affetti da melanoma guariscono, stesso dicasi per i tumori in fase avanzata, dove si sono fatti passi in avanti; dall’altra preoccupa che un caso su cinque, sotto i 40 anni, sia affetto da Melanoma. Il 20% delle nuove diagnosi registrate in Italia nel 2019, riguarda pazienti under 40 anni, ricorda la Fondazione, colpa delle cattive abitudini con l’esposizione alle radiazioni UV naturali e artificiali i cui rischi vengono troppo sottovalutati. «Se riconosciuto presto, il melanoma si può curare con successo. Se passa tempo può diffondersi ed essere fatale. È fondamentale controllare la propria pelle e sottoporsi a visite dermatologiche, rivolgendosi a specialisti per qualsiasi cambiamento – afferma Stefania Gori, Presidente di Fondazione Aiom -. Si deve fare di più per la prevenzione anche con un’esposizione solare accorta e protetta». Nell’80% dei casi è possibile guarire solo con l’intervento chirurgico. «Ci sono trattamenti innovativi, con immunoterapia o terapia target, in grado di ridurre il rischio di recidive o migliorare la sopravvivenza globale – osserva Paolo Ascierto, coordinatore del Gruppo di lavoro Linee Guida AIOM 2020 “Melanoma” -. In Italia sono 160mila i pazienti che hanno affrontato la malattia; attualmente il 10% dei tumori si manifesta in maniera anomala, complicandone il riconoscimento: sono i casi in cui il melanoma può essere per esempio rosaceo, rossiccio oppure anche di colorazione normale». (AgOnb) Mmo 13:30