Roma, 17 luglio 2020 (AgOnb) – Pubblicato su “Nature Chemistry”, il progetto guidato da Angiolina Comotti, prof. ordinario al dipartimento di Scienza dei materiali dell’Università di Milano-Bicocca, insieme al team del prof. Sander Wezenberg e del Premio Nobel, Ben Feringa dell’Università di Groningen, ha l’obiettivo di realizzare un interruttore molecolare che risponda ad uno stimolo per eseguire un’azione. Si installa sul materiale di interesse e permette di caricare e rilasciare CO2 a comando. Il rilascio è importante, altrimenti i materiali si saturerebbero. Inoltre, consente al materiale di espirare ed inspirare: il comando esterno è dato da stimoli luminosi ultravioletti e visibile. Si usa materiale solido di elevata porosità per essere rigonfiabile come una spugna e resistente ai diversi cicli di respirazione. Si è privilegiato legami chimici covalenti, sono più stabili alle variazioni di temperatura e umidità e proteggono gli interruttori installati nel materiale. Dopo la respirazione, la trasformazione del materiale è reversibile al 100% e si può misurare l’anidride carbonica assorbita, grazie ad uno specifico apparato. “Il progetto – spiega la Comotti – supporta una sfida: quella di produrre solidi con proprietà attive o modulabili a comando, in modo che ad uno stimolo segua un comportamento utile. Le macchine ed interruttori molecolari allo stato solido trasformano cambiamenti nanoscopici, stimolati da luce o calore, in lavoro di utilità pratica. Ciò consente l’assorbimento di anidride carbonica generata dalle attività industriali e dai trasporti, molto dannosa per il pianeta. Questa scoperta consentirà di produrre materiali innovativi molto più duttili”. (AgOnb) 13:00 Mmo