L’EFSA (European Food Safety Authority) ha pubblicato le nuove “linee guida” sulle modalità per valutare la sicurezza delle richieste di autorizzazione in tema di nanoscienze e nanotecnologia. Il documento è stato sottoposto a consultazione pubblica per tre mesi e tiene dunque conto di tutti i commenti ricevuti. In particolare – si legge sul sito dell’agenzia europea per la sicurezza alimentare – fornisce suggerimenti pratici sui tipi di test richiesti e sui metodi applicabili, si concentra sulla valutazione della sicurezza per la salute umana e animale e tratta aree quali i nuovi alimenti, i materiali a contatto con gli alimenti, gli additivi alimentari e per mangimi, nonché i pesticidi. La guida è destinata a tutte le parti interessate, in particolare ai valutatori ed ai gestori del rischio, ed ai richiedenti.
“La pubblicazione dell’Efsa mette in risalto l’importanza della sicurezza alimentare ai fini della tutela della salute pubblica. Non a caso proprio ‘la sicurezza alimentare e le nuove frontiere della Biologia‘ sono state, lo scorso 26 giugno, oggetto di approfondimento del webinar organizzato dalle delegazioni regionali ONB di Emilia-Romagna-Marche e Toscana-Umbria, nell’ambito del ciclo di corsi propedeutici organizzato per aiutare i futuri colleghi a sostenere la prova di orientamento per l’abilitazione alla professione di Biologo” ha dichiarato la dott.ssa Stefania Papa, consigliera dell’Ordine nazionale dei Biologi dove è delegata nazionale alla Sicurezza Alimentare e delegata alle regioni Toscana ed Umbria oltre che delegata per ONB in ACCREDIA (in sede al Comitato di Indirizzo e Garanzia).
“E’ ancora una volta in questo campo – prosegue la Papa – che si dipana, in tutta la sua importanza, il ruolo strategico svolto dai Biologi, in particolare, nella ‘progettazione’ di nuovi alimenti e materiali a contatto con gli alimenti stessi, oltre al percorso d’indagine tecnico analitica a supporto della valutazione del rischio in campo ambientale ed agroalimentare, lungo tutto l’arco filiera”. “Le linee guida dell’Efsa – conclude la rappresentante dell’ONB – costituiscono uno strumento necessario e la loro applicazione non può prescindere da competenze avvedute della biologia applicata (vedi albero delle competenze)”.
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