Roma, 31 luglio 2020 (AgOnb) – Temperature bollenti nel nord del mondo. Per la prima volta negli ultimi 40 anni alle isole Svalbard si è toccato il record di 21,7 gradi. Un record, quello registrato nella località norvegese di Longyearbyen, che sottolinea tutte le difficoltà di un Artico sempre più caldo. Mentre la Siberia brucia, in Canada a Eureka, insediamento nel bel mezzo del Mar glaciale Artico, si sono toccati addirittura i 21,9 gradi (la temperatura media a luglio è di poco più di 9°C). Sono segnali chiari e allarmanti quelli che arrivano dal nord e da un Artico che si riscalda a velocità doppia rispetto al pianeta nel suo complesso, segnali che riguardano tutti noi. Come ha detto il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, «quello che succede nell’Artico non rimane nell’Artico. A causa delle connessioni, i poli influenzano le condizioni meteorologiche e climatiche alle basse latitudini, dove vivono centinaia di milioni di persone». (AgOnb) Gta 10:00