Nei giorni scorsi Accredia, l’Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano, ha presentato, attraverso un webinar, una ricerca realizzata in collaborazione con Prometeia, dalla quale, come ci ha tenuto a spiegare, in una lettera, il presidente Giuseppe Rossi, “sono emersi dati interessanti, e in alcuni casi completamente nuovi, sui benefici economici e sociali delle valutazioni di conformità accreditate”.
Le tre dimensioni analizzate nello studio (che ha avuto un buon riscontro sui media) messo a punto dall’Osservatorio di Accredia, vale a dire i benefici dell’accreditamento verso Organismi e Laboratori, delle valutazioni di conformità accreditate nei confronti delle imprese e, più in generale, i benefici che tutta l’Infrastruttura della Qualità crea a vantaggio dei Consumatori, hanno prodotto, secondo l’ing. Rossi “risultati incoraggianti per tutta la filiera” e “hanno permesso di dare un quadro più strutturato del nostro mondo”.
Da qui l’appello di Accredia a veicolare tali risultati soprattutto “nei confronti degli amministratori pubblici affinché l’Infrastruttura della Qualità, considerata nel suo complesso, sia sempre di più vista come una soluzione laddove si dovranno fare delle scelte di carattere tecnico per uscire da questa profonda crisi economica e sociale”.
“Desidero fare mio quanto dichiarato e sostenuto dal presidente Rossi, condividendo, in particolare, il passaggio sulla cultura della Qualità intesa come valore per la crescita e la sostenibilità del sistema Paese” ha commentato la dott.ssa Stefania Papa, consigliera dell’Ordine Nazionale dei Biologi, di cui è delegata alla Sicurezza Alimentare (oltre che delegata per le regioni Toscana ed Umbria).
Secondo la consigliera Papa, che è anche delegata in Accredia per l’ONB, “c’è un fil rouge che lega il mondo delle professioni intellettuali a quello dell’impresa, gli uni votati all’applicazione della conoscenza per farne una ‘speciale competenza‘ di cui gli altri, vocati alla produttività, non possono farne a meno per generare, in assist, un volano per l’economia e benefici a vantaggio dei consumatori”.
E’ qui, in questo “nesso eziologico” che, secondo la rappresentante dei Biologi “si erge l’Ordine professionale affianco ad Accredia ed a tutti quanti gli stakeholder. E’ a tale proposito che mi piace citare l’art. 2 del nostro Codice Deontologico laddove, parafrasando, si ricorda come il professionista (nel nostro caso il Biologo) nell’espletare la propria professione, lo fa nel rispetto della legge ma anche nell’interesse primario della collettività occupandosi, appunto, di ‘Qualità’ intesa nelle sue più svariate applicazioni: dai sistemi di gestione fino all’accreditamento dei laboratori (siano essi di carattere sanitario, ambientale o alimentare”.
“Quando il prodotto si identifica in un ‘Certificato di Analisi‘ o, per meglio dire, in un ‘rapporto di prova’, si realizza un documento fondamentale che, a sua volta, genera un supporto determinante nel delicato momento della diagnosi nell’ambito dell’esercizio della professione sanitaria o di verifica di conformità nel campo della sicurezza alimentare o ambientale” conclude la consigliera Papa.
Clicca qui per scaricare lo studio di Accredia e Prometeia