Roma, 4 agosto 2020 (Agonb) – Arriva dai laboratori dell’Università di Yale una nuova promettente tecnologia per depurare l’acqua da particelle inquinanti quali tracce di pesticidi e prodotti farmaceutici, potenzialmente pericolosi, che, ad oggi, eludono i trattamenti convenzionali di purificazione.
Gli scienziati del Centro di ricerca ingegneristica sui nanosistemi per il trattamento delle acque con le nanotecnologie (NEWT), di cui Yale è parte, hanno sviluppato una nanoparticella d’oro (nanorod), centinaia di volte più piccole della larghezza di un capello, rivestita per metà di silice. Questa soluzione permette alle particelle di rimanere sospese nell’acqua e non agglomerarsi.
I nanorod convertono la luce in calore, riuscendo a riscaldare in modo sostenibile l’acqua, e promuovono la distruzione di microinquinanti. La tecnologia, che ha bisogno di ulteriore ricerca per l’applicazione in ambiente reale, a partire dall’individuazione di un materiale meno costoso dell’oro, propone tuttavia una testimonianza delle risposte possibili che la nanoingegneria può proporre per le problematiche ambientali. (Agonb) Slo 13:00.