Roma, 5 agosto 2020 (Agonb) – Uno studio dell’Università di Lancaster ha verificato la presenza di nanoparticelle tossiche da inquinamento atmosferico nei tessuti cardiaci di alcuni individui che vivevano a Città del Messico, una delle metropoli più inquinate al mondo. La scoperta è avvenuta a seguito di autopsia sui corpi di vittime di incidente. Usando una microscopia elettronica all’avanguardia, gli scienziati hanno dimostrato che minuscole particelle metalliche penetrano nei mitocondri del tessuto cardiaco.
La ricerca ha associato le particelle al danneggiamento delle cellule e all’aumento dello stress ossidativo cardiaco, offrendo una nuova lettura su come l’inquinamento atmosferico possa causare lo sviluppo di malattie cardiache. La presenza delle particelle inquinanti è stata rilevata anche nel cuore di individui molto giovani. Gli autori dello studio sottolineano come l’inalazione di queste nanoparticelle e la loro circolazione attraverso il flusso sanguigno fino al cuore potrebbe, così, spiegare le associazioni ormai acquisite tra esposizione all’inquinamento atmosferico e aumento delle malattie cardiovascolari. (Agonb) Slo 15:30