Qualche giorno fa, il British Medical Journal ha pubblicato un editoriale dal titolo: “Covid-19: Less haste, more safety”. L’articolo ammoniva sulla pericolosità di fare in fretta nell’approvare un vaccino anti-Covid-19 senza attendere i tempi necessari della scienza. Certo, scrive Giuseppe Novelli sul portale “Formiche“, è “importante avere un antidoto contro questo devastante virus e averlo presto, ma la scienza e la ricerca richiedono tempi e prove necessarie per evitare danni peggiori del rimedio”. La fretta, infatti, prosegue Novelli “potrebbe produrre effetti del tipo: poco è meglio di niente. Ma questo è sbagliato. A cosa ci porterebbe? Ad avere vaccini e farmaci capaci magari di ridurre la gravità della malattia – ma non di prevenirla – fornendo un’immunità di breve durata e, nella migliore delle ipotesi, piccoli segnali di miglioramenti terapeutici. Col risultato di offrire ai malati un trattamento cronico non ottimale: soluzione positiva dal punto di vista economico, ma quantomeno dannosa per la salute pubblica globale”. “L’auspicio del prof. Novelli di valorizzare il metodo scientifico non può non essere condiviso” è il parere di Alberto Spanò, consigliere dell’Ordine Nazionale dei Biologi.
Home Coronavirus Coronavirus, dal vaccino al plasma, quando “fare in fretta” può essere pericoloso....