“Non ho mai preso posizioni contro la pratica vaccinale, che resta un caposaldo positivo della medicina. Noi, come ordine, abbiamo solo preso posizione perché vogliamo sapere, cosa che non siamo riusciti ad ottenere, quale sia l’esatta composizione del farmaco vaccino“. Così il presidente dell’Ordine nazionale dei Biologi, Vincenzo D’Anna , interpellato sul tema dall’agenzia Dire. “All’interno di questo farmaco- prosegue D’Anna – ci sono additivi, conservanti e coadiuvanti, ci sono tutta una miriade di sostanze che in parte vengono coperte dal brevetto. Ora sfido chiunque a farsi dare dall’Aifa o dell’Ema gli esami sui vaccini che sono imposti dalla farmacovigilanza. La gente per esempio deve sapere che nel caso del farmaco-vaccino i produttori non sono tenuti a fare l’analisi sul prodotto finito, ma a dichiarare semplicemente che in quel vaccino c’è quel particolare antigene. Mi sembra un’aporia giuridica molto sospetta. Ci sono più informazioni dietro a un formaggino o ad uno yogurt che nel bugiardino di un vaccino“. D’Anna si dice quindi favorevole al “regime dei ‘vaccini puliti’, deprivati da tutta una serie di sostanze che dovrebbero prima essere analizzate e rendicontate. Se in un formaggino indichiamo gli eventuali conservanti, gli eventuali coloranti e gli eventuali additivi, non capisco perché non dovremmo farlo in un farmaco che viene iniettato a bambini di due/tre mesi. In un Paese dove ‘tutti vogliono sapere tutto’ non riusciamo a sapere dalle istituzioni sanitarie quale sia l’esatto composizione di un vaccino”. Ma è favorevole, per esempio, al vaccino contro l’influenza? Quest’anno per gli esperti, vista la situazione, sarà ancora più importante vaccinarsi… “La mia perplessità sui vaccini antinfluenzali – risponde ancora D’Anna all’agenzia Dire – è che spesso vengono confezionati con il virus influenzale dell’annualità precedente. Se il virus è della stessa famiglia il vaccino ha una sua funzione, ma se il virus influenzale cambia completamente credo che il vaccino lasci il tempo che trova. Qualcuno a volte si azzarda a dire che le vaccinazioni sono comunque buone perché arrivano ad innescare, attraverso l’alluminio contenuto nel vaccino, una risposta anticorpale – conclude – Ma non mi sembra un buon argomento”.