Roma, 12 settembre 2020 (AgOnb) – Pubblicato su “Nature Communications” lo studio condotto dal gruppo di Marco Foiani, direttore scientifico dell’Istituto Firc di Oncologia Molecolare (Ifom) e dell’Università degli Studi di Milano, che dimostra come la dipendenza dei tumori dal glucosio sia legata ai meccanismi di protezione del Dna. La ricerca, supportata dalla Fondazione Airc, apre la strada a nuove terapie specifiche, oltre quelle convenzionali. Una sperimentazione clinica è già stata avviata, spiegano gli autori della ricerca, in collaborazione con l’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Proprio perché le cellule tumorali sono dipendenti dal glucosio, è possibile che la chemioterapia sia più efficiente se abbinata a un intervento metabolico sul glucosio in grado di ridurre la capacità del tumore di procacciarsi zucchero. Gli autori dello studio hanno individuato un meccanismo molecolare che modula questa dipendenza, che fa sembrare affamate le cellule anche se alimentate con glucosio, identificando anche un rapporto di causa ed effetto tra l’integrità del Dna e il metabolismo del glucosio. I mediatori sono proteine che impacchettano il Dna dentro il nucleo delle cellule, gli istoni. Srotolato al di fuori della cellula, infatti, il Dna raggiungerebbe la lunghezza di circa 2 mt. Per Foiani: «Non tutti i tumori sono ugualmente dipendenti dal glucosio, e fino a oggi non era ancora chiaro a cosa fosse dovuta questa variabilità. Per questo – conclude l’esperto – decifrare l’origine di questa dipendenza è cruciale per individuare biomarcatori specifici». (AgOnb) Mmo 14:00