Roma, 16 settembre 2020 (AgOnb) – Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente 1 decesso su 8 è legato a smog o altri problemi ambientali. Il 13% in UE è legato all’inquinamento: il dato arriva da un rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, che mostra come sia necessario accelerare la sensibilizzazione sul legame tra ambiente e salute. “L’emergenza di agenti patogeni zoonotici è legata al deterioramento dell’ambiente e alle interazioni tra uomo e animali nel sistema alimentare”. Lo studio sottolinea come gli europei siano costantemente esposti a rischi ambientali. Nei 27 paesi dell’Ue e nel Regno Unito, al 2012, ci sono stati 630 mila decessi attribuibili direttamente o indirettamente ad un ambiente inquinato. Principalmente dovuti al cancro, a malattie cardiovascolari e respiratorie, “Questi decessi potrebbero essere prevenuti eliminando rischi ambientali dannosi per la salute”, sottolinea l’agenzia. “Le persone più povere sono esposte in modo sproporzionato all’inquinamento e alle condizioni meteorologiche estreme. Ciò è correlato al luogo in cui vivono, lavorano o vanno a scuola, spesso nelle aree socialmente svantaggiate e nei quartieri periferici”. Il dato positivo è la qualità “eccellente” dell’acqua in oltre l’85% delle acque di balneazione e che il 74% dell’acqua potabile nelle aree sotterranee ha un “buono stato chimico”. Secondo l’agenzia, per migliorare la salute e l’ambiente, è necessario sfruttare gli spazi verdi, i luoghi di attività fisica, di riposo, e anche di integrazione sociale, che “rinfrescano le città quando fa caldo, attenuano le alluvioni, riducono l’inquinamento acustico e sostengono la biodiversità urbana”. Secondo l’agenzia, per trovare una soluzione al problema occorre ridurre la circolazione delle auto, diminuire il consumo di carne e cancellare i sussidi per i combustibili fossili. (AgOnb) Mmo 9:30