Roma, 3 ottobre 2020 (AgOnb) – Presentato dall’Harvard Medical School, all’interno del convegno della Società europea di oncologia medica (Esmo 2020), un nuovo trattamento di prima linea contro il carcinoma renale con metastasi che si basa su 2 farmaci (Nivolumab e Cabozantinib). I dati indicano un aumento della sopravvivenza libera dalla progressione dalla malattia, della sopravvivenza globale e del tasso di risposta dell’organismo. La nuova terapia è confrontabile con il Subitinib, farmaco standard nelle cure. “Il rischio di progressione o di morte si riduce quasi del 50%, e la morte del 40%. Il tasso di risposta è stato raddoppiato – spiega Toni K. Choueiri, docente di Medicina dell’Harvard Medical School di Boston – e diventerà un’importante opzione di trattamento tra cui scegliere”. Oltre il 50% di chi prendeva i 2 farmaci combinati ha dovuto ridurre la dose di cabozantinib per effetti collaterali, ma solo il 3% ha dovuto interrompere la somministrazione di entrambi a causa della tossicità, rispetto invece al 9% di chi prendeva solo il sunitinib. Il tasso complessivo di effetti avversi gravi è stato simile, ma chi ha avuto la combinazione dei due rimedi ha avuto una maggiore tossicità epatica. Per quanto riguarda gli effetti collaterali correlati al sistema immunitario, il 19% di chi ha seguito il trattamento sperimentale ha avuto corticosteroidi e solo il 4% ha avuto bisogno di questa categoria di farmaci per più di 30 giorni. (AgOnb) Mmo 11:30