Roma, 14 ottobre 2020 (AgOnb) – Aumenta la resistenza agli antibiotici per i lupi del Parco della Majella. Secondo lo studio “Occurrence of Tetracycline Resistance Gene TetA(P) in Appennine wolves (Canis lupus italicus) from different human-wildlife interfaces” pubblicato sul Journal of Global Antimicrobial Resistance da ricercatori dell’università di Teramo e del Parco Nazionale della Majella, è aumentata la resistenza agli antibiotici (AMR) di due branchi di lupi del Parco. «Lo studio ha rivelato come i lupi ci possano rilevare, frequentando ambienti differenti e diverse aree del nostro territorio, indici diversi di contaminazione ambientale. Grazie ai dati ottenuti dai radiocollari satellitari applicati a due femmine di due distinti branchi, lo studio ha dimostrato come nel branco che vive nel cuore del Parco, prevalentemente in ambiente “wild” non si siano rilevati geni dell’antibiotico resistenza, cosa che è avvenuta invece in un branco periferico, il cui territorio include numerosi centri abitati e, appena fuori parco, strutture zootecniche anche a carattere intensivo. Il lupo, dunque, all’apice della piramide alimentare, si conferma essere un ottimo indicatore dello stato di salute del nostro ambiente» scrivono i ricercatori. (AgOnb) Gta 15:30