Roma, 26 ottobre 2020 (Agonb) – Le persone con sclerosi multipla (SM) sviluppano gradualmente un aumento della compromissione funzionale. I ricercatori del Karolinska Institutet hanno ora trovato una possibile spiegazione per il decorso progressivo della malattia. Lo studio, pubblicato su Science Immunology, può rivelarsi prezioso per trattamenti futuri.
La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale e una delle principali cause di danno funzionale neurologico. Generalmente diagnosticata tra i 20 ei 30 anni di età, può causare gravi sintomi neurologici, come perdita di sensibilità e tremore, difficoltà a camminare e mantenere l’equilibrio, insufficienza di memoria e disturbi visivi. Attualmente esiste un solo trattamento, approvato di recente, per quella che viene chiamata fase secondaria progressiva. I ricercatori del Karolinska Institutet hanno ora dimostrato che il recupero da sintomi simili alla sclerosi multipla dipende dalla capacità delle cellule immunitarie del sistema nervoso centrale – la microglia – di abbattere i resti delle cellule danneggiate, come la mielina.
I processi sono stati interrotti quando i ricercatori hanno rimosso un cosiddetto gene dell’autofagia, Atg7, senza il quale la capacità della microglia di pulire i residui di tessuto creati dall’infiammazione è ridotta. Questi residui si sono accumulati nel tempo, il che è una possibile spiegazione della progressività della malattia.
“Lo zucchero derivato da piante e funghi, il trealosio, ripristina la scomposizione funzionale dei residui di mielina, arresta la progressione e porta al recupero in malattie simili alla sclerosi – dice il dottorando Rasmus Berglund -. Migliorando questo processo speriamo un giorno di essere in grado di trattare e prevenire gli aspetti legati all’età delle condizioni neuroinfiammatorie”. (Agonb) Cdm 11:00.