Roma, 31 ottobre 2020 (AgOnb) – I “giganti dormienti del ciclo di carbonio” stanno dando segnali preoccupanti in Siberia. Un gruppo di ricercatori internazionali ha recentemente documentato che questi depositi di metano congelati che si trovano nell’oceano Artico stanno fuoriuscendo in una vasta area della Siberia orientale, dando vita a uno dei fenomeni più preoccupanti legati al surriscaldamento globale. Nel mare di Laptev vicino alla Russia un gruppo di scienziati che opera a bordo della nave di ricerca Akademik Keldysh ha infatti scoperto che alti livelli di metano, che ha un effetto anche ottanta volte superiore rispetto alle emissioni di anidride carbonica nell’arco di poche decine di anni, sono presenti a una profondità di 350 metri. Da tempo questi ricercatori studiano come i cambiamenti climatici possano accelerare il riscaldamento globale rilasciando CO2 e gas serra e si sono focalizzati sullo scioglimento del permafrost artico ricco di metano “intrappolato”. Nonostante le bolle si dissolvano lentamente nell’acqua, i livelli di metano in superficie registrati in alcuni punti dell’Artico erano da quattro a otto volte superiori a quanto ci si aspettava. (AgOnb) Gta 9:30