Roma, 3 novembre 2020 (Agonb) – Un nuovo studio della University of Southern California sull’Alzheimer, pubblicato sul “Journal of Neuroscience”, ha rivelato che un flusso sanguigno alterato nel cervello è correlato all’accumulo di grovigli di proteina tau, un indicatore caratteristico del declino cognitivo.
I ricercatori, per comprendere la relazione tra il flusso sanguigno e l’accumulo di proteine tau caratteristico del morbo di Alzheimer, hanno esaminato le immagini MRI e PET, confrontando due gruppi di pazienti: individui cognitivamente sani e individui affetti da vari stadi di demenza. Hanno così scoperto che, dove vi era una forte sovrapposizione tra disfunzione vascolare e patologia tau nelle regioni chiave del cervello per la malattia di Alzheimer, si verificavano anche i peggiori sintomi cognitivi.
L’osservazione ha portato il team di studiosi ad affermare che il trattamento della salute vascolare del cervello potrebbe aiutare a preservare le funzioni cognitive, più di specifici trattamenti a bersaglio. In particolare, lo studio suggerisce in via indiretta che la salute vascolare e i fattori di rischio associati – come l’ipertensione, il fumo e l’inattività fisica – vadano tenuti in considerazione nella prevenzione dell’Alzheimer. (Agonb) Slo 11:30.