Roma, 5 novembre 2020 (Agonb) – Mentre il nostro orologio biologico circadiano determina il nostro ritmo preferito di sonno o veglia, un concetto relativamente nuovo – l’orologio epigenetico – potrebbe informarci su quanto velocemente invecchiamo e quanto siamo inclini alle malattie della vecchiaia. I marcatori epigenetici controllano la misura in cui i geni vengono attivati e disattivati attraverso i diversi tipi di cellule e tessuti che compongono un corpo umano.
A differenza del nostro codice genetico, questi segni epigenetici cambiano nel tempo e questi cambiamenti possono essere utilizzati per prevedere con precisione l’età biologica da un campione di DNA. Uno studio degli scienziati dell’Università di Exeter, pubblicato su Brain, ha sviluppato un nuovo orologio epigenetico specifico per il cervello umano. Come risultato dell’utilizzo di campioni di tessuto cerebrale umano, il nuovo orologio è molto più preciso rispetto alle versioni precedenti, che erano basate su campioni di sangue o altri tessuti. I ricercatori sperano che il loro nuovo orologio, finanziato dall’Alzheimer’s Society, fornirà informazioni su come l’invecchiamento accelerato nel cervello potrebbe essere associato a malattie cerebrali come il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza. Il team di ricerca sta ora lavorando sull’utilizzo del modello su campioni di cervello di persone che avevano il morbo di Alzheimer, ipotizzando di trovare prove di un invecchiamento biologico elevato in questi campioni.
“Se possiamo più accuratamente prevedere l’invecchiamento del cervello e scoprire le cause alla base di questa condizione altamente complessa, abbiamo la più grande opportunità di sviluppare trattamenti efficaci che potrebbero rallentare la sua progressione”, ha detto Fiona Carragher, Direttore Research and Influencing dell’Alzheimer’s Society. (Agonb) Cdm 12:00.