Roma, 5 novembre 2020 (Agonb) – La preeclampsia, il peggioramento dell’ipetertensione durante la gravidanza, è stata associata a un maggiore rischio di pressione alta nell’infanzia: ma questa relazione può essere ridotta esponendo i bambini a più elevate assunzioni di vitamina D durante la gestazione.
A segnalarlo sono gli scienziati della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health che hanno analizzato i dati relativi a 754 coppie madre-figlio, raccolti dal 1998 al 2018 in un ampio studio epidemiologico condotto presso il Boston Medical Center in Massachusetts. Il dataset comprendeva la misurazione della pressione dei figli dai 3 ai 18 anni compiuti e la misurazione dell’assunzione di vitamina D attraverso l’analisi del cordone ombelicale. Circa il 10% delle donne della platea aveva la preeclampsia e i loro figli avevano mostrato una pressione sanguigna sistolica più alta rispetto ai bambini nati da madri senza la condizione di preeclampsia. Questa relazione è stata modificata proprio dalla verifica della quantità di vitamina D nel cordone.
«Ci sono prove crescenti che il rischio di malattie cardiovascolari è, in larga misura, “programmato” nell’utero – ha ricordato l’autore senior dello studio Noel Mueller – Ora abbiamo osservato come la vitamina D potrebbe avere un impatto positivo su questa tendenza». (Agonb) Slo 09:30.