Roma, 16 novembre 2020 (Agonb) – L’effetto collaterale dell’immunoterapia potrebbe, in alcuni tipi di tumore e in particolare per quello al rene, essere un segnale positivo di capacità di risposta alla cura.
È il risultato a cui sono giunti i ricercatori del Kidney Cancer Program (KCP) della University of Texas Southwestern, in uno studio pubblicato sul “Journal for ImmunoTherapy of Cancer”. I ricercatori hanno in particolare osservato come alcuni pazienti che avevano sviluppato la nefrite interstiziale acuta rispondessero ai farmaci inibitori del checkpoint immunitario (ICI). Lo studio si è infatti concentrato su un gruppo di pazienti con carcinoma renale metastatico, trattati con ICI tra il 2014 e il 2018, che avevano sviluppato nefrite interstiziale acuta (AIN), una condizione autoimmune in cui le cellule immunitarie attaccano le cellule renali, causando infiammazione e gonfiore. Nei pazienti con questa condizione era stata osservata contemporaneamente anche una risposta al trattamento.
«Tutte le cellule tumorali all’inizio sono come cellule normali – ricorda afferma James Brugarolas, direttore del Kidney Cancer Program – Anche dopo essere diventate maligne, mantengono alcuni dei loro tratti originali. Ecco perché un attacco contro il tessuto di origine può segnalare una maggiore possibilità che anche il sistema immunitario riconosca e attacchi il cancro». (Agonb) Slo 11:30.