Roma, 20 novembre 2020 (Agonb) – Una disposizione genetica che gioca un ruolo nello sviluppo del cuore nell’embrione sembra essere cruciale anche per il sistema immunitario. Lo dimostra un recente studio condotto dall’Università di Bonn e pubblicato su Nature Immunology: quando il gene non è sufficientemente attivo, il sistema di difesa immunitario subisce cambiamenti caratteristici, facendogli perdere la sua efficacia. I medici parlano di sistema immunitario che invecchia, poiché un effetto simile può spesso essere osservato nelle persone anziane. A medio termine, i risultati possono contribuire a ridurre queste perdite legate all’età.
Il gene CRELD1 è stato finora un mistero per la scienza: era noto per svolgere un ruolo importante nello sviluppo del cuore nell’embrione. Tuttavia, rimane attivo dopo la nascita: gli studi dimostrano che viene prodotto regolarmente praticamente in tutte le cellule del corpo. Per quale scopo, tuttavia, era completamente sconosciuto. I ricercatori di Bonn hanno scoperto una correlazione sorprendente durante l’analisi di queste informazioni: i 4.500 soggetti del test analizzati includevano alcuni in cui il gene CRELD1 era significativamente meno attivo per qualche motivo. È interessante notare che il sangue di questi donatori conteneva solo pochissime delle cosiddette cellule T, importanti nella lotta alle infezioni; alcuni di loro rilevano le cellule infettate da virus e le uccidono prima che possano infettare altre cellule.
I risultati hanno mostrato che la perdita genetica del gene Creld1 era effettivamente la causa della perdita dei linfociti T. Le cellule T prive del gene Creld1 perdono in gran parte la loro capacità di propagarsi e muoiono prima. Ora gli scienziati sperano che questo gene fornisca loro una chiave per comprendere meglio le cause dell’invecchiamento immunologico, per rallentarlo o arrestarlo. (Agonb) Cdm 09:30.