Roma, 20 novembre 2020 (AgOnb) – L’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI), ha presentato una fotografia relativa all’Immunoterapia, evidenziando come la sopravvivenza dei pazienti con diagnosi di melanoma in stadio avanzato sia cresciuta, il 52% è libero da recidive a 4 anni dall’inizio delle cure ed è diminuito il tasso di melanoma nelle ultime generazioni. Questo tumore maligno della pelle rappresenta il 30% dei tumori solidi in gravidanza. «L’incidenza del melanoma – afferma Lauro Bucchi, epidemiologo dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori Irccs – è aumentata regolarmente tra il 1994 e il 2013 del 3,6% annuo negli uomini e del 2,5% tra le donne. I tassi sono aumentati per tutti i nati fino alla metà degli anni ’70 ma, per le generazioni successive, si sono stabilizzati e, in quelle più recenti, cominciano a diminuire». La moda dell’abbronzatura, post II° guerra mondiale, ha esposto generazioni a un rischio più elevato. «Le ultime generazioni sono, quelle dei bambini protetti con i filtri solari dalle madri», grazie alle tante campagne di sensibilizzazione. Altro successo si è registrato nelle terapie della pelle in stadio, grazie al Nivolumab, molecola che in Italia ha ricevuto la rimborsabilità, la cui efficacia è stata confermata nello studio Checkmate 238. (AgOnb) 10:00 Mmo