Roma, 24 novembre 2020 (Agonb) – Gli scienziati della University of Virginia School of Medicine hanno sviluppato un metodo per capire in che modo l’HIV e altri virus iniziano a infettare le nostre cellule e che potrebbe aiutare a prevenire anche il COVID-19 e altre malattie. Tali virus sono così piccoli che gli scienziati devono studiarli utilizzando microscopi elettronici, piuttosto che microscopi ottici tradizionali. Ma i limiti nel modo in cui i campioni vengono preparati per la microscopia elettronica hanno ostacolato a lungo gli sforzi per comprendere l’inizio del processo di infezione.
Nello studio pubblicato sul Journal of Biological Chemistry i ricercatori hanno escogitato una soluzione ingegnosa. Hanno usato minuscole porzioni staccate della membrana di una cellula (che hanno chiamato “bolle”) per testimoniare come l’HIV e altri virus lanciano per primi i loro attacchi. I delicati campioni di membrana cellulare virale vengono congelati rapidamente mentre il virus cerca di violare la membrana cellulare per formare ghiaccio “vitreo”, in modo che le strutture possano essere conservate come in soluzione e visualizzate a meno 196 gradi Celsius utilizzando la microscopia crioelettronica, una tecnica che ha ricevuto il Premio Nobel per la Chimica nel 2017. Per ora lo hanno testato con l’HIV, ma potrebbe essere usato per comprendere meglio molti altri virus producendo le bolle da cellule diverse.
La nuova tecnica ha già permesso ai ricercatori UVA di capire meglio come l’HIV entra nelle nostre cellule e come quel processo può essere interrotto da due proteine prodotte dal nostro corpo, Serinc3 e Serinc5, che cercano di fermare l’HIV provocando ampi cambiamenti nel processo di fusione della membrana. (Agonb) Cdm 09:30.