C’è il 91% di aziende che seleziona i fornitori vagliando le certificazioni ambientali e quel 92% che si approvvigiona di prodotti locali o a “km 0”. Poi c’è il trio dell’88%: le aziende che utilizzano l’energia rinnovabile, quelle che hanno ottimizzato percorsi e tempi per il trasporto e quelle che analizzano il rischio corruzione. Il 100% redistribuisce le eccedenze alimentari tramite enti caritatevoli del territorio. Perché la sostenibilità è un valore ambientale e sociale. Lo dimostra il “4° Bilancio di sostenibilità della distribuzione moderna” – elaborato da Federdistribuzione con l’Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica di Milano – che per il 2020 conferma il trend positivo nell’adozione di buone pratiche da parte nel settore.
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