Roma, 28 dicembre 2020 (Agonb) – Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Bristol e pubblicato su “Alzheimer’s Research and Therapy” ha dimostrato che testare la memoria delle persone per quattro settimane potrebbe identificare chi è a maggior rischio di malattia di Alzheimer prima che questa si sviluppi. I risultati della ricerca suggeriscono, dunque, che questo metodo potrebbe garantire risultati più accurati rispetto ai test tradizionali sulla persistenza delle informazioni che in genere testano la memoria per un periodo non più ampio di mezz’ora. Quarantasei anziani sono stati coinvolti in attività di lettura di elenchi di parole: la memoria è stata testata dopo trenta minuti e dopo quattro settimane.
La ricerca ha rilevato che il declino cognitivo emerso nel corso dell’anno successivo allo studio in 15 pazienti era stato segnalato dai test effettuati in maniera più puntuale rispetto a quanto suggerito da quelli standard. La previsione, inoltre, è stata resa ancora più accurata combinando il punteggio del test della memoria a quattro settimane con le informazioni della risonanza magnetica cerebrale che mostra le dimensioni di una parte del cervello responsabile della memoria, che viene danneggiata dal morbo di Alzheimer.
«Il nostro studio – ha affermato Alfie Wearn, ricercatore presso la Bristol Medical School e coautore dello studio – dimostra come uno strumento di screening a basso costo e facile da somministrare potrebbe essere utilizzato per identificare uno dei principali segni della malattia di Alzheimer». (Agonb) Slo 11:00.