Roma, 28 dicembre 2020 (Agonb) – Una recente ricerca sviluppata tra Australia e Gran Bretagna, pubblicata su “The BMJ”, ha rilevato l’esistenza di tre periodi della vita cruciali, in cui i danni dell’alcool raggiungono il livello massimo. La gestazione (dal concepimento alla nascita), la tarda adolescenza (15-19 anni) e l’età adulta (oltre i 65 anni) sono i periodi di cambiamento dinamico del cervello in cui l’individuo è particolarmente sensibile agli effetti dannosi dell’alcol. Per ciascuna fase individuata, gli autori del lavoro hanno condiviso il contesto di allarme.
Il consumo eccessivo di alcol durante la gravidanza può causare al feto disturbi associati a riduzioni diffuse del volume cerebrale.
In Europa e in altri Paesi ad alto reddito, oltre il 20% dei giovani di età compresa tra i 15 ei 19 anni dichiara di aver bevuto occasionalmente. Ma il passaggio al binge-drinking, la pratica del bere fino allo stordimento e all’ubriacatura, durante l’adolescenza viene associato a un volume cerebrale ridotto e a deficit di varia entità in una serie di funzioni cognitive.
Per quanto riguarda le persone anziane, i ricercatori ricordano come il consumo di alcol sia uno dei più forti fattori di rischio modificabili per tutti i tipi di demenza rispetto ad altri fattori quali l’ipertensione e il fumo. (Agonb) Slo 10:00.