Roma, 9 gennaio 2021 (Agonb) – Un nuovo studio del MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston prova a fornire una risposta definitiva sulla validità degli screening mammografici per le donne a partire dai quarant’anni.
La questione, dibattuta perché spesso le mammografie nelle quarantenni rilevano pochi casi di cancro al seno e generano falsi positivi, è stata affrontata da un team dell’MIT con una ricerca basata sui dati relativi a 3,7 milioni di donne sottoposte a mammografia tra il 2009 e il 2011. Le donne che iniziano lo screening periodico all’età di 40 anni possono essere più sane della popolazione complessiva di quarantenni e mostrano un’incidenza inferiore di cancro al seno.
«Abbiamo verificato che rispetto alle donne che non seguono la raccomandazione di sottoporsi a mammografia, quelle che lo fanno sono più sane, hanno meno probabilità di avere il cancro, e se viene loro diagnosticato il cancro, è più probabile che sia di dimensioni minime e in una fase non avanzata», ha spiegato Abby Ostriker, coautrice dello studio.
Modificare, dunque, l’età da cui far partire lo screening periodico non sarebbe una scelta ottimale nella definizione delle politiche di prevenzione. (Agonb) Slo 10:30.