Roma, 15 gennaio 2021 (AgOnb) – Uno studio pubblicato sulla rivista Brain, dai ricercatori dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino – Università di Genova, dimostra come disturbi del sonno in persone con oltre 70 anni, associati ad alterazioni del funzionamento cerebrale, indichino un rischio 6 volte maggiore di al Parkinson in breve tempo, appena 2 anni. Tale probabilità è netta in chi ha alterazioni nel funzionamento di specifiche aree cerebrali visibili alla SPECT, deficit cognitivi e costipazione. Per questi pazienti sarà possibile studiare l’effetto di terapie preventive neuroprotettive, da somministrare prima della comparsa dei sintomi. Lo studio, condotto in 9 centri in tutto il mondo dell’International RBD study group, ha coinvolto oltre 300 pazienti seguiti per 3 anni. Tutti con diagnosi di RBD confermata con polisonnografia, l’analisi delle caratteristiche del sonno. Finora non si sapeva calcolare quando potessero insorgere tali patologie dopo una diagnosi di RBD. «Questo disturbo del sonno si manifesta con un’intensa attività motoria collegata a ciò che si sogno, e provocata dalla perdita della fisiologica atonia muscolare che si ha di norma in fase REM. Durante questa fase, si resta immobili anche se si sogna e si perde del tutto il tono muscolare volontario – spiega il coordinatore della ricerca Dario Arnaldi, neurologo del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino: “Abbiamo verificato che la presenza di specifiche variabili cliniche e di alterazioni visibili con esami di neuroimaging, può dare indicazioni importanti sulla probabilità di sviluppare la malattia di Parkinson entro un tempo relativamente breve. In pazienti con RBD l’associazione di deficit cognitivi, costipazione e alterazione nel funzionamento di specifiche aree cerebrali rilevabili con una SPECT, si legano a un incremento di quasi 6 volte, a distanza di due anni della diagnosi di RBD, del rischio di Parkinson e di altre alfa-sinucleinopatie, malattie associate al peggioramento neurologico dovuto ad un accumulo della alfa-sinucleina nel sistema nervoso». (AgOnb) Mmo 10:00