Roma, 23 gennaio 2021 (AgOnb) – Grazie alla cooperazione tra studiosi dell’Università della California a Berkeley (Usa), del Politecnico di Zurigo (Svizzera) e dell’Università di Bologna, è stato ideato un bracciale in grado di riconoscere i gesti della mano, ‘leggendo’ i segnali che dal cervello viaggiano attraverso l’avambraccio. I risultati della ricerca sono pubblicati su ‘Nature Electronics’. Il dispositivo oltre ad essere utilizzato per controllare protesi artificiali, apre la strada alla creazione di nuove interfacce per l’interazione tra uomo e macchine: computer senza tastiera, automobili prive di volante etc. “Il dispositivo realizzato connette la tecnologia dei biosensori indossabili con algoritmi di intelligenza artificiale: il sistema è in grado di riconoscere fino a 21 diversi segnali della mano”, ha spiegato Simone Benatti, ricercatore al dipartimento di Ingegneria dell’Energia elettrica e dell’Informazione ‘Guglielmo Marconi’ dell’Università di Bologna. Un I° prototipo era stato sviluppato all’Alma Mater di Bologna nel 2015, in collaborazione con il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna). Partendo da quello, il team di ricerca ha progettato un nuovo bracciale flessibile che, attraverso dei biosensori, è in grado di leggere i segnali elettrici muscolari in 64 punti diversi dell’avambraccio. Una volta riconosciuti, vengono elaborati da una piattaforma a basso consumo che, attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, li associa a specifici gesti della mano. (AgOnb) Mmo 12:00