Roma, 25 gennaio 2021 (AgOnb) – Esperti della Washington State University, del Valencia Clinical Research Center e dell’Università di Valencia, in un articolo pubblicato su “Clinical Epigenetics”, sostengono che dallo studio del liquido seminale si potrebbe riscontrare la probabilità di generare figli con disturbo dello spettro autistico. «Abbiamo identificato dei biomarcatori epigenetici studiando le regioni di metilazione del DNA – spiega Michael Skinner, docente di Scienze biologiche alla Washington State University – che comportano modifiche ai fattori molecolari che regolano l’attività del genoma». I test sono stati condotti su campioni di liquido seminale di 13 padri con figli autistici e 13 con figli senza disturbo. «I biomarcatori determinerebbero la probabilità di generare figli autistici con una precisione del 90% – afferma l’esperto – ciò aiuterebbe nel valutare la possibilità che un uomo ha di trasmettere l’Autismo ai propri figli». L’incidenza è aumentata notevolmente, si è passati da un tasso di 1 su 5000 nel 1975 a 1 su 68, delle statistiche moderne. «Una diagnosi e una consapevolezza più profonde – commenta lo scienziato – spiegherebbero la possibile causa di questo aumento. Abbiamo individuato 805 diverse regioni di metilazione del DNA che possono potenzialmente agire come biomarcatori epigenetici per la suscettibilità della prole al disturbo autistico». «Sarà necessario approfondire le ricerche – conclude Skinner – per sviluppare i risultati dello studio in un potenziale strumento medico di indagine. Stiamo lavorando per condurre analisi più ampie e coinvolgere oltre 100 uomini. Abbiamo scoperto anni fa che i fattori ambientali possono alterare la linea germinale, con questo strumento potremo svolgere studi più ampi per stabilire quali fattori possano provocare questi cambiamenti epigenetici». (AgOnb) Mmo 10:30