Roma, 9 febbraio 2021 (Agonb) – È ancora più rapido di quanto atteso il diffondersi della resistenza agli antibiotici sviluppata da batteri patogeni negli esseri umani. Una ricerca computazionale svolta presso la Chalmers University of Technology, in Svezia, mostra che una delle ragioni potrebbe essere un trasferimento genetico significativo tra i batteri nei nostri ecosistemi e negli esseri umani. Specie di batteri completamente diverse possono diffondere i geni della resistenza tra loro attraverso i plasmidi, piccole molecole di DNA in cui i batteri immagazzinano alcuni dei loro geni al di fuori del cromosoma.
Quando due cellule batteriche entrano in contatto, possono “copiarsi” i plasmidi: questo meccanismo si chiama coniugazione ed è il più importante per diffondere la resistenza agli antibiotici. Sono stati così sviluppati nuovi metodi di analisi dei dati che mostrano che il trasferimento genetico può essere molto più esteso di quanto previsto. Il team ha sviluppato anche un algoritmo in grado di identificare specifiche regioni di DNA necessarie per la coniugazione – chiamate regioni oriT – in grandi quantità di dati costituiti da sequenze genetiche dal DNA di migliaia di plasmidi, che appartengono a diversi gruppi di mobilità, o gruppi MOB.
I risultati dovranno essere verificati tramite sperimentazione, ma questi metodi possono già essere utilizzati da ricercatori che lavorano alla resistenza agli antibiotici in vari campi medici e biologici, perché forniscono un nuovo potente strumento per mappare sistematicamente la potenziale trasferibilità di diversi plasmidi. (Agonb) Cdm 09:30.