Roma, 9 febbraio 2021 (Agonb) – I ricercatori dell’Università di Oxford e dello University College di Londra hanno scoperto che arginare l’irrigidimento arterioso in una fase non avanzata della vita potrebbe fornire benefici cognitivi in età successive, aiutando nel ritardare l’insorgenza della demenza.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “PLOS Medicine”, ha osservato una popolazione di 542 adulti a cui è stata misurata la rigidità arteriosa in due momenti successivi, a 64 e 68 anni. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a vari test che prendevano in esame anche le dimensioni (tramite risonanza magnetica) e l’afflusso di sangue nelle diverse regioni del cervello.
I ricercatori, coordinati da Sana Suri, ricercatrice dell’Alzheimer Society presso il Dipartimento di Psichiatria di Oxford, hanno così collegato la salute del cuore alla salute del cervello, suggerendo come interventi medici e modifiche allo stile di vita diretti alla riduzione dell’irrigidimento aortico potrebbero contribuire positivamente al benessere cognitivo. (Agonb) Cdm 11:30.